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Cappella del Castello di Carini

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Gentile visitatore. Benvenuto nella Capella del Castello.

La Cappella, almeno nel suo restauro più recente, risale al mille seicento novanta.

Il portale è cinquecentesco ma privo di fregi.

Presenta un vano rettangolare di circa cinquanta metriquadri, ed un’abside, anch’essa rettangolare, da cui si accede ad un piccolo vano adibito a sacrestia.

Sull’abside, dove sorge un rudimentale altare in muratura, si ammira un artistico tabernacolo ligneo del primo decennio del Seicento, con colonnine corinzie che scandiscono prospettivamente lo spazio.

Sull’altare si affacciano a sinistra e a destra due balconi transennati.

Solo quello a sinistra dell’altare è praticabile a mezzo di un piccolo vano destinato al coro; quello a destra, ricavato nella parete esterna, obbedisce alla legge di simmetria e nello stesso tempo fa da inquadratura ad una finestra di luce.

Sull’altare era posizionata una statua in marmo con fregi d’oro, raffigurante la Madonna di Tràpani, opera realizzata dal Mancino nel mille cinquecentonove. Oggi si può ammirare presso il Museo Civico del Chiostro dei Carmelitani.

Dal punto di vista architettonico, l’unico pregio della cappella consiste nella volta lunettata e decorata con motivi geometrico-ornamentali, tipici del classicismo settecentesco.

Le pareti della cappella sono affrescate con l’uso del trompe-l'œil.

La pittura ad affresco che riproduce semplici motivi floreali è presente soprattutto per sostituirsi all’assenza di rilievi architettonici.

La forma della volta è a padiglione e misura al centro un’altezza di oltre otto metri, tale da consentire, mediante un ballatoio ricavato sull’arco dell’ingresso, l’affaccio alla cappella.

Tale ballatoio doveva svolgere una duplice funzione: quella di disimpegno dei vani al primo piano adiacenti ad esso e quella di matroneo a ricordo delle soluzioni classiche delle chiese romaniche, da cui i Signori del Castello partecipavano alle Sacre Liturgie.

Non abbiamo elementi certi per stabilire se la massa muraria della cappella, faccia parte delle opere di ampliamento del Castello o si tratta di un riadattamento, di preesistenti corpi, avvenuto nel corso di una generale ristrutturazione dell’ala est.

Probabilmente si tratta di un corpo aggiunto, per la cui realizzazione sarebbe stata sfruttata l’area annessa agli spalti del bastione nord-orientale.

Una consistente opera di ampliamento e di ristrutturazione quindi a cui sono legati anche gli ambienti del primo piano adiacenti al salone delle feste.

 

Ti invito adesso a proseguire la tua visita, recandoti verso il Bastione del Castello.

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