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Le Chiese e gli Oratori

Le Chiese e gli Oratori di Carini: Un Patrimonio di Fede e Arte

Carini, affascinante cittadina siciliana, vanta un patrimonio religioso di straordinaria ricchezza, con chiese e oratori che testimoniano secoli di storia, arte e devozione. Passeggiando per il centro storico, è possibile imbattersi in edifici sacri di grande valore artistico e spirituale, ciascuno con una storia unica da raccontare.

Tra i luoghi di culto più significativi si annoverano:

  • Chiesa Madre (Maria SS. Assunta): Edificata alla fine del XV secolo, presenta una struttura imponente a croce latina, suddivisa in tre navate da dodici colonne in pietra di Billiemi. All'interno si possono ammirare opere di artisti siciliani dei secoli XVI-XVIII, tra cui un'acquasantiera in marmo bianco del 1496 e una tela dell'“Adorazione dei Pastori” del 1575, opera di Alessandro Allori.

  • Oratorio del Santissimo Sacramento: Situato accanto alla Chiesa Madre, è un esempio eccellente di decorazione in stucco della scuola di Giacomo Serpotta. Le pareti sono adornate con statue allegoriche delle Virtù e scene che illustrano il mistero dell'Eucaristia. La volta è affrescata con il "Trionfo dell'Eucaristia" di Giuseppe Velasco.

  • Chiesa degli Agonizzanti: Eretta nel XVII secolo, rappresenta un classico esempio di barocco siciliano. L'interno è riccamente decorato con stucchi raffiguranti putti e scene religiose, attribuiti alla scuola di Giacomo Serpotta. Le pareti laterali ospitano affreschi della vita della Madonna, opera di Filippo Tancredi e Filippo Randazzo.

  • Chiesa e Convento del Carmine: Costruiti tra il 1566 e il 1571, il complesso presenta un chiostro con una fontana centrale. L'interno della chiesa è decorato con affreschi e tele pregevoli, tra cui una statua lignea dorata di Sant'Anna con la Madonna del XVII secolo.

  • Chiesa di San Giuseppe: Conosciuta per una statua lignea di San Giuseppe col Bambino, opera di Bagnasco.

  • Chiesa del Rosario: Con annesso convento dei Padri Domenicani, ospita un bassorilievo in marmo raffigurante la Madonna con Bambino, capolavoro di scuola gaginiana, e una copia su tela della “Madonna del Rosario” di Vincenzo da Pavia.

  • Chiesa di San Lorenzo: Considerata una delle chiese più antiche di Carini, risalente all'XI secolo, con una struttura attuale del 1610. In passato, ha ospitato diversi ordini religiosi e oggi è parte di un complesso che include un ospedale.

  • Chiesa di Santa Maria Odigitria: Risalente alla seconda metà del XVI secolo, è stata sede della compagnia del "Serafico padre San Francesco sub titolo delli Cappuccinelli della terra di Carini". All'interno, si trovano due grandi tele di Gaspare Bazzano, noto come lo Zoppo di Gangi, raffiguranti la "Madonna dell'Itria con i due Calogeri" del 1598 e "Le stimmate di San Francesco".

  • Chiesa di San Rocco: Situata in Corso Garibaldi, all'angolo con via San Rocco, questa chiesa è stata acquisita dal Fondo Edifici di Culto (FEC) a seguito della soppressione degli ordini religiosi.  In passato, ha ospitato la Congregazione che assisteva i morenti e attualmente è parte di un complesso che include l'ex convento di San Rocco, dove è stato recentemente allestito un mosaico tardo romano risalente all'antica Hykkara. 

Questi edifici sacri, con la loro bellezza artistica e la loro storia, rappresentano un patrimonio inestimabile per la città di Carini e per tutti coloro che desiderano immergersi nella ricca tradizione culturale e religiosa della Sicilia.

L'edificio del Convento e la Chiesa ad esso attigua, sono dedicati a Maria Santissima del Carmine. La sua edificazione ha avuto inizio nella seconda metà del sedicesimo secolo. La decisione di aprire una Casa in Carini fu presa dal capitolo provinciale carmelitano nel mille cinquecento sessantacinque, come parte della loro espansione in Sicilia. Nel mille cinquecento settantuno, con il supporto di Casa La Grua, e del Barone Vincenzo II La Grua Talamanca si iniziò la costruzione del convento, grazie alla donazione da parte del Barone del terreno e di un tenimento di case, la cui area era destinata alla costruzione del Convento e della Chiesa.  Il frate Antonio del Bosco, cugino di Vincenzo II e vicario del convento, nonché fratello del pretore di Palermo, fu tra i principali promotori del progetto.

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